Si muore un po’ per poter vivere
Antonella Spanu
La paura è uno dei concetti universali più studiati ed approfonditi nella storia umana.
Analizzare in chiave pittorica le paure infantili in un momento storico come quello contemporaneo, dove indistintamente adulti e bambini hanno scoperto o riscoperto una delle emozioni più istintive e radicate che si possa provare, è un modo per raccontare ed esorcizzare quello che sta accadendo.
Gli oltre trenta acquerelli di Antonella Spanu, nascono dall’urgenza creativa che l’artista ha sentito durante gli ultimi anni e da una sorta di call su Facebook nella quale l’artista chiedeva ai suoi contatti di scrivere quale fosse la paura che avevano da bambini.
Ogni paura è rappresentata dall’artista anche con un piccolo testo di poche righe che, quasi come una didascalia, descrive l’immagine.
Raccontare le paure diventa così un modo per liberarsene, per trovare una via di fuga o la strada per superarle.
Le testimonianze (che ad un primo sguardo possono sembrare un ulteriore appesantimento della condizione che già si è sviluppata) sono state percepite da Spanu come un dono: la condivisione delle difficoltà le fa apparire più leggere, più piccole, più semplici da risolvere.
Come ha scritto Marie Curie: nella vita niente deve essere temuto, ma solo capito.
È tempo di capire di più, in modo da temere di meno.